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Siamo nell'Italia del 2056, governata da ultra-radicali e partiti filo arabi.


In un contesto geopolitico e culturale globale molto differente da quello attuale, nel
bel paese vengono creati campi di rieducazione per coloro che vanno contro il
pensiero unico: nazionalisti, fobici, reazionari, razzisti, bigotti, cristiani, obiettori di
coscienza. I soggetti vengono mandati in questi luoghi per poter cambiare mentalità
ed essere poi reinseriti nella società civile.

Il protagonista, Raffaele Bertoli, un ragazzo italiano nella media e senza interessi
politici o particolari principi morali, viene portato per errore assieme alla sua famiglia
in uno di questi campi: la Mare Nostrum, un ex transatlantico di lusso riconvertito in
campo di rieducazione mobile perennemente in mare aperto, dove scoprirà fin da
subito però che l'anarchia regna sovrana...


Violento, volgare, distopico, scorretto, provocatorio e vertiginoso, Mare Nostrum è il
racconto di un viaggio fisico, morale e spirituale, dove le verità della nostra epoca
vengono ridiscusse e fatte vacillare. È però anche un racconto sulla sofferenza umana
declinata sotto vari aspetti, sul concetto di giusto e sbagliato, sulla libertà di scelta, di
pensiero e di azione. Porta infine un messaggio importante e universale: la tirannia va
combattuta sempre, indipendentemente da quale sia la bandiera sotto la quale essa
regna.

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